Lavarsi i denti con costanza è la regola fondamentale per mantenere una buona igiene orale ed evitare così la formazione di carie e varie patologie della bocca, che possono avere conseguenze anche gravi. I professionisti dentali raccomandano di lavare i denti dopo ogni pasto principale, almeno due volte al giorno. La sera, prima di andare a letto, occorre spazzolarli ancora più accuratamente, concentrandosi in particolare sugli spazi interdentali.
Quante volte al giorno bisognerebbe lavarsi i denti?
Quando va usato il filo interdentale e lo scovolino?
Che il filo interdentale si debba utilizzare almeno una volta al giorno e preferibilmente alla sera è oramai risaputo. Ciò che desta ancora qualche perplessità è in quale momento utilizzarlo. A tale proposito, il pensiero degli esperti si divide in due:
- Alcuni autori consigliano di passare il filo tra i denti prima della spazzolatura con spazzolino e dentifricio: il filo, rimuovendo placca e residui di cibo annidati tra i denti, permette ai principi attivi della pasta dentifricia (es. fluoro o agenti sbiancanti) di raggiungere anche le fessure interdentali.
- Altri specialisti suggeriscono di utilizzare il filo solo dopo aver spazzolato i denti: così facendo, partendo dal presupposto che lo spazzolino abbia già rimosso un certo quantitativo di sporco, viene facilitata l’azione del filo interdentale.
I fumatori devono adottare qualche accorgimento in più?
La maggioranza di noi conosce bene i danni che il fumo causa a polmoni e apparato cardiovascolare ma non tutti sanno quali effetti collaterali il fumo abbia su denti e gengive.
Le conseguenze arrivano ad ogni livello, dallo smalto all’alito. Inoltre, è dimostrato che nei fumatori si ha un aumento della formazione e del deposito di tartaro: le superfici dentarie, rese ruvide, richiamano altra placca e aumenta così il rischio di sviluppare carie.
Alla luce dei danni che il fumo provoca al cavo orale è evidente che i fumatori hanno bisogno di un’igiene orale quotidiana ancora più accurata e di un assiduo programma di igiene professionale da attuare ad intervalli regolari.
Lo spazzolino elettrico è davvero più efficace di quello manuale?
Scegliere tra spazzolino elettrico o manuale non è una cosa semplice. Entrambi, infatti, hanno i propri benefici per lavarsi i denti.
Lo spazzolino manuale è molto comodo per andare a pulire zone delicate, soprattutto in seguito a operazioni di estrazioni o protesi dentali. Dopo che si è subita una operazione, si è soliti utilizzare lo spazzolino manuale e non quello elettrico per pulire senza rischiare di far saltare eventuali punti. Grazie alla vasta gamma di setole e i prezzi contenuti, è possibile acquistare più spazzolini per ogni disturbo o esigenza.
D’altro canto, lo spazzolino elettrico ha tantissimi vantaggi. Riesce a pulire davvero bene e in profondità ed è perfetto anche per chi è un po’ pigro: utilizzare lo spazzolino elettrico permette di abbreviare i tempi della pulizia. Passando l’apparecchio all’interno della propria bocca non si dovrà faticare con tecniche di spazzolamento a mano, e in pochi minuti il cavo orale sarà sanificato e basterà semplicemente passare il colluttorio.
Qual è la differenza tra tartaro e la placca?
La placca è una patina appiccicosa contenente batteri, cellule morte e residui di cibo che si deposita sulla superficie dei denti. Se non viene completamente rimossa con lo spazzolino e il filo interdentale tende ad accumularsi specialmente nel solco gengivale e tra gli spazi interdentali.
Con il tempo gli accumuli di placca, reagendo con i minerali presenti nella saliva si trasformano in tartaro, che può essere eliminato solo dal dentista.
A differenza della placca, il tartaro è ben visibile ad occhio nudo, il suo colore è variabile e può essere bianco, giallo, marrone o nero.
La pulizia dei denti è dolorosa?
La risposta a questa domanda può variare da paziente a paziente ma, in generale, sarebbe scorretto affermare che si tratti di un intervento doloroso.
Se il paziente si sottopone con regolarità a sedute di igiene orale professionale, questa non sarà né lunga né particolarmente fastidiosa, poiché i denti non presenteranno eccessivi accumuli di placca e tartaro.
Al contrario, se il paziente è restio alle sedute di igiene orale professionale, le operazioni di pulizia dei denti potrebbero essere fastidiose e prolungate rispetto alla media. Una assente, insufficiente o incorretta igiene orale domiciliare, così come il non sottoporsi regolarmente a sedute di detartrasi sono abitudini che portano inevitabilmente all’accumulo più marcato di tartaro, con conseguente dolore, gonfiore e sanguinamento gengivale a prescindere dall’intervento di igiene orale professionale.
Come faccio a sapere se ho una carie?
La carie consiste in una malattia dentale caratterizzata, nella fase iniziale, dalla distruzione dello smalto. Se non trattata la carie arriva a colpire gli strati più profondi del dente
un paziente può capire se un dente è cariato quando:
- presenta delle macchie più scure sulla superficie del dente, che ricordiamo possono essere dovute anche a sostanze pigmentanti,
- c’è presenza di sensibilità dentale soprattutto quando si mangia o si beve qualcosa di caldo, freddo o dolce,
- il dente fa male e il dolore diventa man mano più forte perché la carie ha raggiunto la polpa.